Lo scorso trenta novembre è stato formalmente aperto l'anno accademico 1999/2000 della Scuola di Addestramento del SISDe. L'avvenimento, come sempre denso di significati in relazione all'importanza strategica che ogni moderna organizzazione deve conferire al tema della formazione, è offerto all'ampia platea dei lettori della Rivista attraverso gli interventi del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro dell'Interno e del Direttore del SISDe, insieme alla relazione approfondita ed efficace del Prof. Paolo SAVONA in materia di intelligence economica.
Nella formazione si gioca il futuro di ogni Istituzione, ma anche la capacità di stare nel presente con un ruolo che consenta di comprendere ed interpretare una realtà sempre più complessa ed in evoluzione. Non è un caso, quindi, ritrovare il tema dell'intelligence economica in un tale contesto; tema forse controverso ma che la Rivista ha privilegiato e privilegia come una delle sfide più significative della moderna informazione per la sicurezza nazionale nell'età della globalizzazione, oggi quanto mai importante anche alla luce degli interrogativi e degli elementi di riflessione che i recenti avvenimenti di Seattle pongono.
Del resto, coloro che con maggiore attenzione seguono le questioni legate all'intelligence certamente ricorderanno come, solo fino a pochi anni fa, scetticismo e diffidenza accoglievano argomenti "nuovi" come questo, così come accadeva per altri, quale quello delle garanzie funzionali, che pure erano proposti come centrali per una intelligence "al passo con i tempi". Si trattava spesso di confrontarsi con consueti misunderstanding come quello che, in tema di garanzie, finiva inevitabilmente per associarvi l'idea di una sorta di "carta bianca" per attività illegali, scevre da ogni forma di controllo. Si trattava e si tratta piuttosto del contrario, come il dibattito nel tempo sviluppatosi ha finalmente potuto porre in luce.
Se il problema, del resto, non è ancora risolto, l'informazione più intensa e diffusa e la crescita di una cultura maggiormente condivisa, cui la Rivista ha la speranza di aver fornito un proprio contributo, hanno permesso un sereno confronto di idee che certamente favorirà una soluzione equilibrata.
Per ciò che concerne il SISDe, una questione ormai nota ai lettori, già oggetto di diverse pronunce della Corte Costituzionale senza essere ancora definitivamente risolta, ha certamente contribuito a porre il tema come un momento fondamentale per il futuro dell'intelligence in Italia.
Questo, insieme all'esigenza di confrontarsi con altri Paesi, di condividerne progetti e problematiche, ha infatti suggerito l'organizzazione di un Seminario a Roma, cui hanno partecipato gli esperti legali dei Servizi di quindici Paesi europei, di cui si dà
sintetico conto in parte seconda. Le riflessioni del
Prof. Giovanni Maria FLICK e dell'
Avvocato dello Stato Ignazio Francesco CARAMAZZA, che vi proponiamo come contributi scientifici preziosi offerti in questa occasione alla platea internazionale, sono un passo ulteriore nella costruzione di un edificio nuovo dell'intelligence, che lo "spirito dei tempi" richiede.
Due temi importanti, dunque, nel progetto editoriale di questo numero, che trovano indiretti ma non trascurabili riferimenti in argomenti di carattere più generale, pure trattati con straordinaria competenza da
David BICKFORD, che si sofferma sui mutati equilibri della nuova "età dell'informazione", e da Giulio TREMONTI, autore di originali e stimolanti considerazioni sul tema dell'ingresso della Gran Bretagna nell'EURO, in un momento in cui tanti interrogativi desta la stabilità della moneta unica.
Nella parte seconda, presentiamo ai lettori la
relazione del Presidente del Consiglio dei Ministri Massimo D'ALEMA sulla politica informativa e della sicurezza, relativamente al 1° semestre del 1999.
E' un'ambizione dichiarata della Rivista quella di essere, nel tempo, un contenitore il più completo possibile della documentazione di settore, intento che ci risulta essere apprezzato dai lettori e che dunque volentieri proponiamo.
La parte quarta, dedicata ai Servizi di altri Paesi, descrive il
sistema di intelligence nella Federazione Russa. Molte cose sono accadute su questo versante negli ultimi anni e dunque può essere interessante uno sguardo, necessariamente d'insieme, sulla nuova realtà di un Paese in cui l'intelligence ha sempre rappresentato il cuore dell'establishment politico e di Governo.
Nella parte quinta, infine, ritornano temi nuovi e tradizionali su cui muove il lavoro dell'intelligence, proposti attraverso i differenti punti di vista dell'approfondimento storico, sociale, politico di autori importanti, italiani e stranieri, tra cui segnaliamo lo straordinariamente documentato lavoro di
Mimmo FRANZINELLI sull'attività dell'OVRA nel ventennio fascista e il volume di
David VINCENT sulla cultura del segreto nella Gran Bretagna, spesso e non a torto considerata la "culla" della cultura dell'intelligence.
Chiudono, come di consueto, le curiosità storiche.
Mentre la Rivista approda nel world wide web, nella rete delle reti, sulla base di indirizzi efficacemente espressi nell'intervista di apertura dall'on.le Sergio MATTARELLA e ripresi nell'
editoriale del Prefetto STELO, è certamente divertente e intrigante rileggere di Caterina dei Medici e "
dell'arte di occultarsi per raggiungere i propri scopi".